di Roberto Cavallo
Contiene la lirica “Pasqua 2010”
Primo premio assoluto Concorso Internazionale “Parole in punta di shaker”.
Editore:L’Artistica
Anno: 2011
Formato:
Pagine: 128
ISBN: 978-88-7320-287-5
Prezzo: 12 euro
“Quando ho incominciato a mettere in fila qualche parola, una dietro l’altra,
mi è presa la voglia di farle leggere.
Aspettando un commento. Preparandomi al peggio.
Tra tutti ho scelto Mario Macagno, caro amico di mio padre, già autore di
“Cucire un motore” e “58 anni che valgono per 100”.
Scrivere – A tale riguardo ho poco da dirti;
posso solo ripeterti quanto disse Primo Levi a me:
<<Scriva, rilegga, anche parecchie volte;
troverà, se vuole, sempre del superfluo>>,
oppure: <<Scriva nel modo più chiaro e più semplice;
e, di quanto ha scritto o descritto,
lasci sempre al lettore trarne le conclusioni>>.
Mario Macagno
7 aprile 1993”
Acquistalo a prezzo scontato scrivendo a amministrazione@cooperica.it
Recensione di Anna Maria Criscuolo
PENSIERI PAROLE E OMISSIONI rappresenta un percorso di vita, segnato dalla presenza assenza di un amico che a volte conduce per mano l’Autore tra incipit filosofici di saggezza infinita e tracce di meditato pessimismo, e, a volte, lo abbandona.
Roberto è cresciuto e maturato, come scrittore e come poeta, assimilando in modo positivo i consigli mai scontati dell’amico paterno Mario Maccagno attraverso uno scambio epistolare di pensieri e parole appunto, denso di pathos che evidenzia, critica, accompagna, accoglie il percorso letterario dell’eclettico autore. Un amico prezioso, che perde in circostanze drammatiche e che ancora sente presente nella sua vita.
Ma quando una vita finisce e lascia dietro di sé una impronta di vitale saggezza,in realtà non finisce, perché i messaggi che vengono raccolti sono trasmessi quasi sideralmente a chi li sa percepire. Prosa e poesia qui si alternano e si mescolano in una narrazione che solo superficialmente appare random tanto da creare a volte, nel lettore, attimi di smarrimento interpretativo.
Come tutte le menti geniali lo scrittore segue un filone assolutamente personale dal quale emergono considerazioni e pensieri che sembrano nascere da un caleidoscopio di parole, appunti, tracce, sensazioni di momentanei improvvisi passaggi, dalla religione alla politica, alla vita nella sua evoluzione involuzione sociale e umana e che Roberto ha fissato sulla carta rapidamente, come se temesse di perdere attimi preziosi di una vita in continuo cambiamento.
In prosa o con liriche dense di messaggi gli scritti, scattanti, essenziali, profondi e mai scontati , si prestano ad una lettura intelligente e attenta per un lettore altrettanto intelligente e attento.
Non vorrei usare sempre la parola geniale ma non me ne viene in mente un’altra per esprimere in pieno lo spirito che guida il pensiero di Roberto Cavallo,
L’empatia credo sia il modo migliore per interpretare liriche parole e pensieri appunto, di questo scrittore davanti al quale ci si deve porre senza farsi domande ma cercando con sensibilità di penetrare nello spirito che lo ha guidato sino ad oggi nel voler portare alla luce questo sofferto e lirico epistolario,dalla cui lettura si esce più consci del vero valore morale e civile della appartenenza al genere umano.
È un libro che scuote le coscienze e fa riflettere.
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La citazione di Macagno mi induce a chiedere se è ancora vivo perchè vorremmo intervistarlo.
Attendo sue notizie,
grazie
Caterina Corbascio
Gentilissima Caterina,
Mario è morto. Come termina il libro, anche drammaticamente.
Lei lo ha conosciuto?
Tra le altre cose io ho cercato dei parenti per inviare loro una copia del libro, ma le missive mi sono tornate indietro.
Mario mi ha lasciato in eredità il suo ultimo manoscritto, con mio padre abbia fatto un po’ di lavoro di editor.
Chissà che un giorno non veda le stampe.
Grazie di avermi scritto.
RC
Il libro mi era stato segnalato molti anni fa appena uscito da mio zio, Antonio Mallardi, anche lui scrittore. Allora ci appassionò e in questi giorni l’ha letto mio figlio 25enne, che da qulache mese si sta impegnando a imparere il mestiere di ciclista, così gliel’ho segnalato.
L’idea di intervistare Macagno infatti è sua.
Inoltre ho ritrovato il suo libro in casa di diversi amici, per caso. Scoprendo in seguito che questa lettura comune non era casuale.
E’ possibile leggere il manoscritto inedito?
Pensate di farlo stampare?
Grazie della sua risposta
Caterina
Gentile Caterina,
il manoscritto al momento è gelosamente custodito da mio padre, che era appunto, come racconto nel mio ultimo libro, caro amico di Macagno e come in qualche modo “testamentato” dallo stesso Macagno.
Per la pubblicazione abbiamo un paio di dubbi, il primo legato al fatto che sto valutando personalmente se arricchirlo ad esempio con immagini, e il secondo al fatto che nonostante il mio buon rapporto con numerose case editrici dobbiamo trovare qualcuno sufficientemente senisibile affinché sia pubblicato con onori adeguati…
Se no, forse proprio col pensiero di Macagno, è meglio se ne stia nel cassetto della scrivania di mio padre.
Grazie a lei.
RC
Ho avuto la fortuna di conoscere personalmente Mario Macagno un poco di anni fa. Accadde per puro caso in Sardegna, nell’isola di S.Antioco, dove io abito e dove lui amava campeggiare d’estate nella sua roulotte e sua moglie Bice. Ci ritrovammo con interessi comuni per i fossili (io sono dottore in scienze geologiche) dei quali era profondo esperto e studioso. Con un caro amico ci siamo trovati spesso in escursioni in zone interessate ai suoi studi, quale la bellissima insenatura di Canal Grande, conosciuta ai più per i trilobiti e che lui studiava per verificare la presenza di un presunto fossile-guida, del paleozoico inferiore, meno noto e ricercato ( bilobite o taricoia, non conosco il vero nome scientifico). Era uno spettacolo osservarlo, con il suo fisico minuto e asciuto con quale grazia e agilità si muoveva in pendii per me difficoltosi.
Abbiamo avuto modo di parlare dei suoi trascorsi di guida alpina, di operaio e di tanti argomenti più o meno profondi ma sempre interessanti. Immagino conoscerai la pubblicazione nell’annuario 1995 del club alpino italiano (bollettino n. 97) su “il castell’Ermo” che termina con un bel racconto “gli scarponi di Pin” che mi sono andato a rivedere di recente.
Mi piacerebbe saperne di più sul suo manoscritto che spero tu voglia pubblicare;
di Mario ricordo le lettere che per un poco di tempo ci siamo scambiati e nelle quali non mancava mai di dare qualche buon consiglio.
L’ultima volta ci siamo sentiti per telefono e, cosciente che forse sabbe stata l’ultima, faticava anche a parlare. Ho saputo della sua morte da un’amica che abita ad Alba e ha visto gli annunci funerari. Ho ancora i suoi indirizzi in Liguria e Piemonte e se possono esserti utili te li farò avere.
Sua moglie si chiama, o si chiamava, Bice Rey, se non ricordo male.
Mi ha fatto molto piacere conoscere amici comuni con Mario, è stato bello parlare un poco di lui, un poco come farlo rivivere.
A presto,
Tore Orrù
Grazie per le notizie su Macagno.
Conto anch’io sulla possibile futura pubblicazione dei suoi scritti.
Non ho avuto il piacere di conoscerlo personalmente ma ancora l’altra sera nel corso di una cena con amici (uno di Dogliani) abbiamo ricordato il suo libro e segnalotolo agli altri astanti.
A presto spero
Caterina Corbascio
Caro Salvatore, grazie del suo commento. L’amicizia con Mario per me risale a quando avevo 4 anni, come racconto nel libro “Pensieri, parole… omissioni”. Qualora volesse (lei, così come Caterina) averne copia può fare richiesta a Pietro Reviglio (amministrazione@cooperica.it).
Per quel che riguarda la morte di Mario (e di Bice) e molto più tragica di quanto lei pensa (nel libro la trova accennata.
Per il manoscritto, vedremo con mio padre se e quando pubblicarlo.
A presto
RC
Ho richiesto, come da lei indicatomi, il suo libro ma mi ha profondamente scosso quanto lei afferma sulla “tragica” morte di Mario e Bice.
Mi dispiace.
A presto
Appena riceverà il libro e lo avrà letto, mi scriva e avremo occasione di scambiare ulteriori emozioni in ricordo dell’amico comune Mario. Lo dirò anche a mio padre Oreste di cui certamente Mario le avrà parlato.
A presto
RC
Salve,
innanzitutto mi presento: mi chiamo Patrizia Macagno e sono una delle due nipoti di Mario Macagno che lei ha citato, senza saperlo, in queste sue mail…il caso mi ha fatto incontrare il suo nome in questo luogo che si chiama internet, dopo aver appena riletto i libri di zio e rivisto alcune sue fotografie, di montagne, fossili, piante e altro… così nel leggere le sue parole di stima e affetto per zio, mi sono permessa di scriverle.
Abbiamo avuto diversi traslochi in questi anni, è comprensibile quindi che lei non ci abbia potuto contattare, ma ora ci fa molto piacere farle avere i nostri recapiti e leggere il suo libro sopra citato.
Vedo che a suo tempo lei e suo padre avevate intenzione di trovare il modo di pubblicare il libro di zio, credo che si tratti del medesimo manoscritto, l’ultimo (“La grande guerra”), che noi trovammo sulla sua scrivania,appena arrivammo a Vigliano subito dopo la tragedia.In modo discontinuo (impegni di lavoro, cambiamenti di vita e altro) ho sempre pensato e desiderato far si che fosse pubblicato e proprio in questi giorni, nel rileggerlo dopo tanti anni, ho deciso che non deve rimanere nei nostri cassetti ,ma che debba essere letto da altri, ovviamente dopo essere in qualche modo modificato.Così dopo averlo finito di rileggerlo il caso mi ha fatto imbattere il lei.
Se le farà piacere contattarmi le invio la mia mail, il telefono e il recapito skype:
pat.macagno@gmail.com
335492767 e patrizia_mac su skype.
La ringrazio della sua attenzione augurandomi che avremo modo di parlare ancora di quell’uomo particolare e bizzarro che è stai mio zio
Patrizia Macagno